Gaming
La giuria del Red Bull Indie Forge ha selezionato 5 videogiochi indipendenti sviluppati in Italia che adesso finiranno sotto la lente d'ingrandimento di Kurolily e Tearless Raptor, due streamer molto affezionati al panorama Indie. Il secondo gioco analizzato si chiama Hellseed ed è un horror in prima persona ambientato a Torino nel 1980.
Tearless Raptor e Kurolily provano Helseed
2 min
Trailer di Hellseed
Le vicende hanno inizio quando i medici di un ospedale psichiatrico denunciano alla polizia la scomparsa di un loro collega. A quel punto i giocatori vestono i panni del detective incaricato di risolvere il caso e iniziano a cercare indizi proprio in casa della vittima. Il caso fin da subito ha qualcosa che non va: cominciano a succedere cose strane e una presenza oscura sembra seguire il detective ovunque lui vada. Il dottore è davvero scomparso? Che rapporto ha con questa entità? Hellseed vanta una grafica realistica in grado di mettere i brividi e un’intrigante atmosfera a tinte horror, ed è ricco di puzzle, inseguimenti e riferimenti alla cultura italiana.
Le prime impressioni di Kurolily
"Hellseed ci ha davvero colpiti perché non ci aspettavamo di certo una qualità del genere, sia dal punto di vista grafico, sia da quello della giocabilità. Quindi in generale le prime impressioni sono state super-positive. Se la scorsa volta ci siamo concentrati maggiormente sui contenuti e sul messaggio che il gioco voleva trasmettere, questa volta ci siamo letteralmente lasciati trasportare dall'atmosfera e dalle emozioni".
"I due sviluppatori che ci hanno accompagnato attraverso la demo hanno dimostrato di essere davvero talentuosi, hanno persino sviluppato un motore grafico ad hoc per questo gioco: S2 Engine. Ci hanno spiegato in parole semplici come funziona, come riesce a dare fisicità alle cose, come fa muovere gli oggetti: vedere un esperto in azione è stato molto interessante ma il momento più bello è stato quando abbiamo iniziato a giocare la demo. Io cercavo di fuggire da questa creatura orribile mentre Tearless mi dava indicazioni, ma visto che il gioco è abbastanza frenetico ci siamo persi svariate volte e la live è durata molto più del previsto".
"La creatura che segue il giocatore non ha percorsi predeterminati, si orienta ascoltando i suoi passi e viene attirata dalle fonti di luce, quindi non è mai facile scrollarsela di dosso. La grafica realistica ovviamente aiutava molto a immedesimarsi nel personaggio, donando all'atmosfera una profondità davvero notevole. Molto bello anche il fatto che il gioco sia ambientato a Torino, in una casa degli anni '80 ricca di particolari: il pavimento vecchio, la televisione a tubo catodico, il classico portone della nonna. Sono riusciti a replicare nel dettaglio una casa italiana di 40 anni fa".
Le prime impressioni di Tearless Raptor
"Sebbene non sia un grande appassionato di giochi horror, Hellseed è riuscito a colpirmi moltissimo. Le ragioni sono diverse, ma il merito principale è dato dall'ambientazione inusuale e il contesto legato alla tradizione nostrana. Tutto in questo gioco ha un'aria familiare e questo, oltre a rendere l'esperienza molto realistica per il giocatore, ci aiuta ad immedesimarci meglio nel ruolo del protagonista".
"L'atmosfera di tensione che si viene a creare è davvero riuscita, non è il solito gioco piatto con qualche jumpscare. In questo caso la paura si integra molto bene all'interno dell'esperienza e il tutto è condito da un impianto sonoro davvero credibile, elemento essenziale per i migliori giochi di questo genere. La componente investigativa non è per niente scontata, presenta degli enigmi che richiedono ingegno e spirito d'osservazione, tutte cose che aiutano a creare atmosfera e coinvolgimento".
Guarda la demo completa su Twitch.