Musica
Dalla periferia di Bologna al successo, riscopriamo la veloce carriera di Medy Cartier
Quella di Medy è la classica storia di un giovane rapper che, da un quartiere in una situazione difficile, in un paio di brani dà una svolta alla sua vita. E in manco tre anni si riesce a fare un nome nel game del rap.
A renderlo meno classico però è un talento innato, unito a un buon orecchio sui trend e una storia personale che rende intenso anche il suo pezzo più spensierato. Ripartiamo dalle origini per ripercorrere la sua breve ma intensa carriera.
Le origini e i primi singoli
Mehdi El-Marbouh, in arte Medy, nasce nel 2001 a San Donato, un quartiere della periferia di Bologna. Cresce in un contesto difficile, dove è facile commettere errori. Sono soprattutto questi i temi dei suoi primissimi pezzi, in collaborazione con Bubu, 530 e Puttana, entrambi usciti nella seconda metà del 2020.
Ma è con Chiamare, il suo primo singolo da solista, che Medy non solo racconta per la prima volta della sua esperienza nel carcere minorile, ma vede anche arrivare le prime attenzioni dal pubblico. Chiude l'anno con Niente in due, altro pezzo che però tinge di tinte francais il suo stile.
Le prime collaborazioni importanti, l'album
Il 2021 è tutta un'altra storia: prima il pezzo La Miff prodotto da un duo importante come i 2nd Roof, poi RS3 con Young Rame mettono subito in chiaro il cambio di marcia di Medy.
Seguono Malasuerte, che totalizza milioni di stream su Spotify, e Selezione insieme alla 167 Gang, in una striscia fortunata che fa chiudere in positivo il 2021. L'ultimo singolo dell'anno è 9 Ore.
Ma il suo anno più prolifico per ora rimane il 2022. Perdite, Ma Jolie feat. Anna, Bisous, Possessivo e Cartier #1 sono solo il preludio a quello che a oggi è uno dei suoi più grandi successi: Thickita. Sezione 2 chiude l'anno tra gli applausi. Tête di AVA con Villabanks è forse il feat più fortunato del 2022.
Il 13 gennaio 2023 esce Nove Chiamate, il primo album di Medy con, tra gli altri, Capo Plaza e Villabanks.