C'è voluto molto coraggio e una grande presa di coscienza per fare quello che ha fatto Rkomi: dalla trap più classica e codificata a uno stile cantato tutto suo, che con gli anni e gli album è finito per assomigliare a nulla altro in Italia. Troppo rap per essere indie, troppo indie per essere rap.
Questo fa di Mirko uno degli artisti più originali e quindi preziosi. Ma chi è nella vita il rapper milanese? Come ci è arrivato qui? Da dove è partito? Rispondiamo insieme alla domanda.
Le origini e il Calvairate Mixtape
Mirko Manuele "Rkomi" Martorana nasce a Milano il 19 aprile 1994. Da sempre molto schivo e riservato sulla vita privata, sappiamo che cresce nel quartiere milanese di Calvairate (la zona amministrativa 4, da qui il nome di Zona 4 Gang) in una famiglia prevalentemente femminile. Quindi con madre, sorelle e nonna. Come dichiara più volte nelle interviste, le sole figure paterne della sua infanzia sono il fratello maggiore e l'insegnante di Muay Thai. Quest'ultimo lo introduce anche all'ottimo passatempo della lettura.
Il primo approccio col rap ce l'ha grazie al cugino, in arte Pablo Asso, con cui pubblicherà nel 2013 un Cugini Bella Vita EP col duo a nome Cugini Bellavita. Ma il vero stimolo a fare le cose sul serio arriva da Tedua, che conosce nel 2008. «Ho conosciuto Mario quando avevo quattordici anni. Era un grande amico di mio cugino» racconta a Noisey. «Abitava a Cogoleto, in Liguria, e io andavo ad Albissola d'estate. Mio zio aveva la casa e io mi intrufolavo durante il mese d'Agosto. Mario veniva da noi due sere sì e due sere sì, oppure il contrario. Quindi freestyle a valanga, piuttosto che pezzi… E andare in studio, nonostante non registrassi, mi piaceva. Quindi mi sono appassionato anch'io e ho detto, facciamolo».
Il risultato di quelle prolungate sessioni di freestyle è sostanzialmente lo scheletro del primo Calvairate Mixtape, che esce nel 2014 con tanto di collaborazioni di Izi e Tedua. Il nome d'arte è quello di Rkomi, ovvero Mirko al riocontra, usanza milanese per cui si divide una parola in due e si pronuncia la seconda metà e poi la prima.
La pausa, Dasein Sollen e gli album di successo
Dopo il Calvairate Mixtape, Mirko si perde. Vuole smettere con le rime, forse anche un po' spaventato dal successo che stanno avendo i suoi stessi soci, Tedua e Izi. Ma è proprio grazie a loro alla fine che si convince a ritornare. «Mi sono detto: 'Che cazzo me ne frega, pensiamo meno e cacciamo fuori quello che ho in testa'. Poi vedevo i miei amiconi che stavano andando, e Tedua ha comunque sempre spinto un sacco su di me anche se volevo smettere. Mi sono fatto un favore, e non so che cosa poi sia scattato. Quando non ci pensi, al perché, poi le cose accadono».
Il 13 ottobre 2016 esce Dasein Sollen, il primo EP che contiene sostanzialmente i primi successi: Oh Mama, 00 feat Tedua e Aeroplanini di carta ft. Izi (quest'ultimo rappresenta il suo primo disco di platino). Ottiene da subito una grande visibilità. A dimostrazione di un mondo indie sempre più attratto da quello rap e viceversa, un astro ormai nato come Calcutta gli affida l'apertura dei suoi concerti.
Tanto gli basta comunque per attrarre l'attenzione dell'onnipresente Shablo e di Marracash e quindi per firmare con Roccia Music. Nel 2017 tocca infatti a Io in terra, primo album distribuito da Universal. Schizza subito in vetta della classifica FIMI, anche grazie al singolo Milano Bachata con Marracash. Segue un Ossigeno EP l'anno dopo, giusto per fare da cuscinetto tra un album e l'altro.
Il coronamento di un successo sempre più pop e trasversale arriva nel 2019 con l'album Dove gli occhi non arrivano. È un'opera maestosa e articolata, con collaborazioni importantissime: da Blu con Elisa a Canzone con Jovanotti, fino a Mon Cheri con Sfera Ebbasta. L'ultimo disco all'attivo finora è Taxi Driver, concept album che vede Rkomi nei panni dell'autista di taxi che può ospitare chiunque nel suo disco/taxi, da Tommaso Paradiso a Chiello della FSK Satellite.