Anche quest'anno, dopo ogni Gran Premio di Formula 1, tornano le mie pagelline! Vuoi dare anche tu un voto ai piloti di F1? Scrivi nei commenti della mia pagina Facebook la pagella di un pilota a tua scelta utilizzando l'hashtag #pagelleterruzzi!
Ecco le mie pagelline del GP dell'Azerbaijan di Formula 1 svoltosi a Baku:
Voto 10 a Piastri. Ragazzi una vittoria da campionissimo. Con un martellino pneumatico negli scarichi come Leclerc. Testa e piede, neanche avesse l’età dei datteri, con esperienza annessa. È da un po’ che lancia messaggi alla McLaren: puntate su di me! Un vero guaio per Norris, guardando avanti. Unico sospetto: Oscarino ha 39 anni e indossa una maschera preparata da Diabolik. E poi gioisce con l’esuberanza di un mio nonno Luigi quando vinceva a bocce in parrocchia. Un mezzo sorriso e ciao.
Voto 9 a Colapinto e Bearman. Secondo Gran Premio per entrambi, a punti entrambi dopo una gara tutta grinta, senza nemmeno beccare un muro, cosa data quasi per scontata data la pista, l’attitudine al disastro di chi ha pochi chilometri alle spalle e molto gas nel piede. I migliori pischelli del weekend.
Voto 8 a Leclerc. Beh, non poteva fare granché anche se per la quarta volta ha perso a Baku dopo la partenza in pole. Una qualifica da signore, una gara al massimo. Non è bastato. Forse non ci sarebbe stato verso nemmeno con una strategia diversa. Forse, aggiungiamo, un po’ spiazzato dall’attacco monstre di Piastri.
Voto 7 a Perez e Sainz. Vabbeh, non sono colpevolista sull’accrocchio finale. Entrambi hanno corso come dannati e avevano bisogno di un risultato dannatamente buono. Meglio premiare gli sforzi piuttosto che bacchettare per un incidente che fa parte delle corse, di chi corre, di chi rischia.
Voto 6 a Norris. Una gara strepitosa dopo una qualifica disastrosa. Quando c’è in ballo poco, rende molto, il che rappresenta tema di riflessione per il vostro inverno. Ma sì, tipo la vigilia di Natale, invece di andare a zonzo, fare l’albero, le lasagne, vi mettete lì, in un angolino smorto e pesante al Lando, ai suoi guai, ai suoi pregi. Ecco, bravi.
Voto 5 a Verstappen. Sembra un cugino di quel Max irresistibile, povero ciccio. Laggiù, a combattere per due noccioline, a patire come noi in salita sul Brenta, a soffrire come chi vorrebbe, potrebbe ma non può. Per molti versi una crisi incomprensibile, dato Perez a Baku. Ma insomma ci sta che sia giù, per qualche giorno ogni decennio.
Voto 4 a Hamilton. Mah, un po’ in bambola, da un po’. Chissà cosa passa per la testa di Lewis mentre un fagotto di gente gli ruba la scena. Serve darsi una mossa. L’ha ammesso anche Roscoe, il suo cane. In quanto proprietario di bulldog, un po’ loffio, con tutto il rispetto.
Voto 3 a Hulkenberg. Prendere la paga dall’ultimo arrivato non è cosa per uno che è arrivato in F1 nel 1834, quando i Gran Premi si correvano con i cavalli intesi come animali. Roba da far rimpiangere il Magico Alvermann.
Voto 2 a Bottas. Ultimo, ovviamente, nonostante sforzi ciclopici per cercare un ritiro comunque più dignitoso. Battuto anche da Ocon che era partito dalla Bulgaria col morale a terra. Bene no? Siamo in perfetta media
Voto 1 a Ricciardo, Tsunoda, Zhou, eccetera eccetera. Tutta gente che rischia il posto. Ma certo, se ingaggiare un bimbo, costo un cioccorì, una scatola di Lego e una Coppa Smeralda, ottenendo risultati pregiati comporta l’ipotesi di lasciar perdere un mucchio di gente che costa moltissimo e rende lo stesso o magari meno.
Voto 0 alla FIA, così, alla carriera. So che in molti sarete d’accordo.