L’aggiornamento della sospensione anteriore di solito è l’opzione migliore se state cercando di migliorare sensibilmente la qualità di guida di una mountain bike. Con i marchi che evolvono di continuo i loro prodotti per incrementare le prestazioni, la tecnologia delle forcelle è un panorama in continua evoluzione. Leader di mercato come Fox e Rock Shox sono i più diffusi come equipaggiamento originale sulle bici a listino, mentre le aziende più piccole hanno grandi ambizioni per la comunque importante fetta della torta after-market. Con lo sviluppo delle forcelle che eredita e prende in prestito tecnologie da altri settori come il modo delle moto off-road, c'è un approccio davvero ampio al design, alla tecnologia e alla messa a punto tra i marchi più conosciuti.
Considerando che una forcella deve letteralmente muoversi verso l’alto e verso il basso per assorbire gli urti e stabilizzare il biker, al suo interno può annidarsi una grande quantità di tecnologia e di ricerca & sviluppo. La rigidità dello chassis, il peso, la struttura dell’idraulica, la scorrevolezza delle guarnizioni e delle boccole, e le possibilità di regolazione, sono solo alcuni dei fattori che gli ingegneri cercano di migliorare. Le forcelle devono anche funzionare per una vasta gamma di stili di guida e pesi del biker.
L’approccio più diffuso nel mondo trail/enduro è il design a singola piastra con due steli di diametro compreso tra 34 e 38 mm, con pesi variabili da 1.800 a 2.200 grammi per ruote 29er (per le 27,5” si scende di circa un etto). Il travel va invece da 130 a 180 mm. La forcella è fatta di un monolite inferiore (foderi e archetto) in lega di magnesio, una coppia di steli in alluminio, vincolati a una testa (o piastra) sempre in lega leggera, su cui è fissato un tubo sterzo realizzato nello stesso materiale. È possibile trovare testa e sterzo in singolo pezzo sui modelli più pregiati, per ridurre il peso ma soprattutto incrementare la rigidità.
Con l’avvento di steli da 38 mm nel mondo enduro/park riding, i marchi stanno riclassificando le loro piattaforme. Le forcelle da 34 a 36 mm sono ora più diffuse in ambito trail riding. La maggior parte delle forcelle di fascia alta è dotata di moltissime regolazioni, soprattutto per la parte idraulica ma anche per la cartuccia pneumatica ad aria, per una messa a punta precisissima sui trail, dalle tranquille uscite dietro casa alle più sfidanti gare enduro. Ecco tutto quello da valutare prima di acquistare un nuova forcella per MTB.
1. Struttura
Il diametro degli steli è fondamentale per la rigidità, ma una sezione più ampia porta un peso superiore. Lo sterzo è conificato, con diametro superiore da 1" 1/8 e inferiore da 1" 1/2, vincolato saldamente alla testa con cui condivide la realizzazione in lega leggera, stesso materiale impiegato per gli steli. Il monolite inferiore, con foderi (o gambe) e archetto realizzati in singolo pezzo in lega di magnesio, termina con un asse ruota passante da 15 mm di sezione e spaziatura Boost da 110 mm, fissato con una brugola o con una leva a sgancio rapido.
2. Offset
La quota di offset o rake è un elemento chiave nella risposta dello sterzo e in generale nella qualità della guida. La maggior parte dei marchi offre due diverse misure per ogni dimensione della ruota, da 37 a 51 mm. In generale, un offset corto offre una stabilità superiore con interasse più contenuto, nel caso opposto la guida è più vivace e la bici leggermente più lunga.
3. Cartuccia ad aria
L'elemento elastico ad aria è quello più diffuso, con la molla elicoidale in acciaio che compare sui modelli a vocazione gravity. L'aria supporta il peso del biker con grandi possibilità di personalizzazione. La pressione è regolabile con grande precisione, tramite una pompa specifica per sospensioni da avvitare a una valvola Schrader collocata al di sopra dello stelo corrispondente. Aumentando o diminuendo la pressione di pochi PSI, partendo da quella consigliata per un determinato peso del biker (messa a punto iniziale per ottenere il Sag), è possibile adattare la sospensione anteriore al proprio stile di guida.
4. Idraulica
La cartuccia idraulica è solitamente integrata nello stelo opposto a quello dell'elemento elastico. L'olio all'interno passa attraverso porte o pile di lamelle opportunamente dimensionate e strutturate, generando una naturale resistenza allo smorzamento, in compressione e in estensione (ritorno). Il circuito idraulico della compressione è diviso in basse e alte velocità. Le prime controllano gli spostamenti del peso corporeo sulla MTB e le piccole asperità del terreno, mentre le seconde influenzano gli impatti più duri, come gradini e radici, e gli atterraggi dai salti. Sui modelli base e di gamma media la compressione è regolabile solo nelle basse velocità fino al bloccaggio, per i modelli più pregiati anche alle alte velocità.
Il circuito idraulico del ritorno invece controlla quanto velocemente la forcella ritorna nella sua posizione di Sag - affondamento statico sotto il peso del biker - dopo essersi compressa per assorbire un impatto di varia entità. Di solito si agisce sulla regolazione delle bassa velocità, invece sulle forcelle più pregiate, normalmente nate per utilizzo nelle gare enduro, compare anche quella alle alte velocità di estensione.
5. Regolazioni esterne
I pomelli sulla parte superiore e inferiore delle gambe della forcella regolano i parametri per la personalizzazione di supporto e controllo. Quelli dedicati all'idraulica - in genere compressione in alto sulla testa e ritorno in fondo sotto il fodero - consentono regolazioni specifiche sulla quantità di olio che passa attraverso le porte e le pile di lamelle per assorbire gli impatti più o meno importanti, ma non è detto che disporre di tutte le opzioni sia sempre una cosa positiva. Infatti aumentano le possibilità di incasinare le prestazioni della vostra bici se non siete sicuri di cosa state facendo, e perché lo state facendo. Per quanto riguarda l'elemento elastico, la valvola dell'aria è collocata sotto un coperchio protettivo in cima allo stelo corrispondente, e lo stesso vale per l'eventuale pomello di precarico della molla. Indicazioni sui foderi, o sui siti del vari produttori, vengono in aiuto dei biker per la pressione dell'aria, a volte anche per lo smorzamento del ritorno.
6. Regolazioni interne
Non sono impiegati su tutte le forcelle, ma usando opportunamente i cosiddetti token per variare il volume della camera d'aria positiva, è possibile personalizzare la curva d'affondamento. Più spessori incrementano la progressività oltre a rendere più difficili i fine corsa, viceversa meno spessori facilitano lo sfruttamento dell'intero travel a disposizione. La maggior parte delle forcelle da trail/enduro monta di serie uno o due token di serie. Esistono kit after market (come Andreani ProImpact), realizzati in elastomeri microcellulari di diversa densità e comprimibili, al contrario della solida struttura dei normali variatori di volume. Il loro utilizzo opportuno permette una personalizzazione più fine della curva di affondamento, giocando tra sensibilità iniziale, supporto nella fase centrale, e resistenza al bottom-out.