Uno scalatore sale lungo una formazione rocciosa nella regione siberiana dell'Ulakhan-Sis.
© Corey Rich/Red Bull Content Pool
Climbing

La guida a tutti i tipi di scalata e come affrontarli

Non sapete distinguere tra una rotpunkt e una flash, o tra una free climb e una free solo? Leggete questa utile guida e aggiornate le vostre conoscenze sul climbing
Di Red Bull Team
9 minuti di letturaPublished on
Nel climbing non conta tanto cosa fate, ma come lo fate. Chiunque può prendere una corda, equipaggiamento, un'imbracatura e un sacchetto di magnesite, e dirigersi verso la parete rocciosa più vicina. Ma lo stile, la forma e l'impegno di un climber - il "come" - sono ciò che lo definiscono.
Il lessico e la terminologia di questo sport paiono spesso ostici e contradditori, ma conoscerli può essere d'aiuto. Perciò, per meglio definire il vostro "come", eccovi una guida essenziale alla terminologia dei diversi stili di arrampicata, che potrete usare per arrivare meglio equipaggiati alla base della vostra prossima parete.

1. Le Tecniche

Con tecnica si intende tutto ciò che uno scalatore utilizza per ascendere lungo un percorso - usando semplicemente la parete rocciosa, o delle corde per aiutarsi.
  • Arrampicata Libera (Free Climbing)
Spesso confusa per errore con il free solo, che è un approccio molto diverso e più estremo al climbing, in cui si è completamente senza corda, e quindi sicurezza.
L’arrampicata libera è difatti il tipo di arrampicata più diffuso: si usa una corda per sicurezza ma non come ausilio all’ascesa, quindi senza aggrapparsi ad essa e senza usarla per sostenere il proprio peso in tensione.
They aren't used to progress or rappel.

Le corde servono per sicurezza nel free climbing

© Francois Lebeau

  • Arrampicata Artificiale (Aid Climbing)
L’opposto del free climbing, in cui lo scalatore fa uso di attrezzatura per aiutarsi nella salita. L’attrezzatura può includere qualsiasi cosa, da scalette in nylon a maniglie jumar (o ascensori), oppure supporti di appoggio per poter fissare le corde.
Viene spesso utilizzata per superare sezioni rocciose impossibili da superare tramite free climbing, e che quindi renderebbero il percorso non arrampicabile. È una tecnica vera e propria, per la quale è necessario piazzare rapidamente l’equipaggiamento necessario per potersi muovere velocemente e in sicurezza.
Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson sul Dawn Wall.

Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson durante l'ascesa sul Dawn Wall

© Corey Rich/Red Bull Content Pool

2. Le tipologie di arrampicata

Si dividono per il tipo di protezione di cui lo scalatore sceglie di munirsi. Durante la salita per esempio, un tradizionalista potrebbe installare per conto suo dell’equipaggiamento protettivo che rimuoverà una volta usato, mentre i più cauti useranno dei perni fissi. Per chi invece preferisce il free solo, non ci sarà bisogno di nessuna corda.
Tutti i tipi di arrampicata possono essere fatti in modalità libera o artificiale.
  • Arrampicata Trad
Questo è l’approccio tradizionale: lo scalatore pianifica il percorso, installa protezioni anti caduta come i chock (cunei metallici muniti di un robusto filo metallico che si incastrano dentro alle fessure rocciose) e attrezzi a camme (dei paletti metallici a molla equipaggiati con delle rotelle bloccanti che si aprono una volta infilati nelle fessure) durante l’ascesa, che poi rimuoverà una volta terminato il pitch.
È un tipo di arrampicata estremamente tecnico e ad alta difficoltà, compiuto senza alcun sopralluogo e senza protezione via fune, in cui gli scalatori rimuovono ogni traccia del proprio passaggio una volta finito.
  • Arrampicata Sportiva (Sport Climbing)
Inventata a metà degli anni ’80, l’arrampicata sportiva prevede che i partecipanti utilizzino delle viti pre-installate per mettersi in sicurezza tramite corda, al posto del normale procedimento di installazione dei bulloni durante l’ascesa.
I percorsi sono maggiormente definiti, in pratica un “unisci i puntini” che segue gli anelli già fissati nella roccia, e ci sono punti di ancoraggio in cima alla parete per fornire maggiore sicurezza. Questo rende il tutto più semplice per i principianti, anche se alcuni scalatori non amano i bulloni fissi.
Un climber in azione durante l'ascesa all'interno di una caverna.

Questo genere di scalata punto-per-punto è il più adatto per i principianti

© alfred_crabtree/Flickr

L’arrampicata sportiva richiede flessibilità, forza, resistenza e a volte rapidità – al contrario del senso di equilibrio ed esplorazione necessario per l’arrampicata trad.
  • Arrampicata Trad con appigli fissi
Qui abbiamo una sorta di ossimoro. Nonostante il trad climbing sia definito dal fissaggio e rimozione degli appigli durante la scalata, alcune volte è previsto l’utilizzo di percorsi con ancoraggi pre-installati.
La differenza è che nei percorsi trad con fissaggi permanenti, gli appigli vengono fissati con grande distanza tra l’uno e l’altro. Sui percorsi sportivi invece vengono fissati in rappel durante la discesa, e sono quindi a distanze più uniformi.
  • Progressione in Simultanea (Simul Climbing)
Il simul climbing è una forma di arrampicata trad pensata per la rapidità, dove due persone arrampicano assieme e il capocorda posiziona gli elementi di sicurezza mentre il climber dietro a lui li rimuove al suo passaggio.
  • Arrampicata senza assicurazione (Free Solo)
Questa è la tecnica di arrampicata sulla bocca di tutti, la tipologia di trad climbing che spalanca bocche e chiude stomaci: l’ascesa senza alcuna corda di protezione. Senza dubbio avrete visto o almeno sentito parlare della conquista di El Capitan da parte di Alex Honnold nel documentario premio Oscar Free Solo.
Alex Honnold in free solo sul Scotty-Burke pitch del percorso Freerider su El Capitan a Yosemite.

Alex Honnold in free solo

© National Geographic/Jimmy Chin

Alcuni sostengono che questa sia la forma più pura di questo sport, altri dicono che è pura follia. A giudicare dal numero di praticanti di free solo che ci hanno abbandonati – tra i quali Brad Gobright e Austin Howell, entrambi scomparsi nel 2019 – l’ultima definizione e forse la più accurata.
La maggior parte di coloro che praticano il free solo dicono di non farlo per il brivido del pericolo, ma per la gioia del sentirsi totalmente liberi e in controllo.
Ci sono diverse varianti del free solo:
  • Urban soloing: L’arrampicata senza corde su per grandi edifici o torri. Il francese Alain Robert – conosciuto anche come Spiderman – ne è stato uno dei primi esponenti, ma molta più gente vi si è dedicata ultimamente, grazie anche alla popolarità dei bastoni da selfie.
  • Deep water soloing: La pratica del free solo su scarpate e massicci a picco sul mare. Alle altezze più basse, questo fornisce una sorta di rete di sicurezza in caso di caduta, ma più in alto ci avventura, maggiore sarà il rischio di infortunio per l’impatto con l’acqua ed eventuali rocce nascoste sui fondali.
  • Base soloing: Gli scalatori ascendono senza corde, ma indossano un paracadute in caso di caduta. Alcuni sostengono che questo dia la sicurezza necessaria per affrontare pareti ancora più pericolose, mentre altri la definiscono una forma meno pura del free solo.
  • Bouldering
Dei partecipanti alla finale del Red Bull Font & Bleau a Fontainebleau, in Francia, il 15 Giugno 2019.

I "problemi" del bouldering richiedono forza e il saper leggere la roccia

© Teddy Morellec/Red Bull Content Pool

Questa tecnica prende il nome dai boulder, grandi massi che possono raggiungere altezze fino a 15 metri, che vengono scalati nella maniera più ardua e difficile possibile. I percorsi, chiamati in questo caso "problemi", si articolano in sequenze di movimenti concatenati e dinamici, e sono simili ad una partita di scacchi. Questa tecnica non richiede alcun tipo di attrezzatura, e può essere eseguita in solitaria.
Le aree di bouldering offrono diverse scalate in un solo luogo, e sono solitamente abbastanza basse da utilizzare dei materassi per le eventuali cadute al posto delle corde.

3. La scelta del tipo di cordata

La maniera in cui si organizza la messa in sicurezza, e l’altezza che ci si prefigge di raggiungere sono i fattori secondo cui viene scelto il tipo di corda e il modo in cui viene sistemata. Ci sono differenti opzioni:
  • Corda dall’alto o dal basso (Top/Bottom Roping)
Con scalata con la corda dall’alto o dal basso si intende la presenza di una corda al di sopra dello scalatore che viene controllata da qualcun altro, chiamato assicuratore o belayer. La corda viene mantenuta in tensione, così da non far cadere chi sta scalando in caso di perdita di appiglio.
Il top roping si ha quando il belayer si trova in cima alla parete; il bottom roping vede invece il belayer a terra, con la corda che invece passa attraverso il sistema di ancoraggio presente in cima, solitamente sistemata in precedenza tramite un percorso a piedi.
Questo tipo di arrampicata viene spesso utilizzato da principianti o in caso di pareti artificiali al chiuso, e fornisce allo scalatore la sicurezza di provare movimenti più difficili, ma si è naturalmente limitati dalla lunghezza della corda di sicurezza.
  • Lead climbing
Nel lead climbing, due o più scalatori ascendono assieme, con il capocordata attaccato agli scalatori dietro a lui tramite un’imbracatura e una fune di sicurezza.
Il capocordata attacca la corda agli anelli di sicurezza a mano a mano che sale – gli anelli possono essere permanenti nello sport climbing o messi da lui in caso di trad climbing – mentre lo scalatore dietro a lui fa da belayer, dando corda sufficiente alla guida da potersi muovere rimanendo comunque in sicurezza.
Stefan Glowacz e Chris Sharma l'ultima sezione lugo il soffitto di una caverna, a Cave Majlis Al Chinn, Oman, il 28 Febbraio 2014.

Il capocordata attacca la corda, mentre l'altro climber fa da belayer

© Klaus Fengler/Red Bull Content Pool

  • Arrampicata in Multi Pitch
Si tratta sempre di una scalata in lead, ma eseguita su più lunghezze o tiri di corda: gli scalatori, una volta raggiunto il tiro massimo di corda, si mettono sicurezza addosso alla parete, per poi ri-preparare il tutto per salire una nuova sezione della parete.
In questo modo, i climber sono in grado di eseguire percorsi molto più lunghi e scalare pareti ancora più alte, impiegando anche diversi giorni e dormendo su giacigli sospesi appesi sui versanti delle montagne.
The duo claimed the second free climb of Mora Mora.

Riposando nel portaledge

© Francois Lebeau

4. I tipi di approccio

Infine, il livello di soddisfazione che un climber può ricevere da una arrampicata è dettato anche dall’approccio che ha usato durante l’ascesa. Per molti è semplicemente questione di arrivare alla parete e salire e basta, ma per molti dei percorsi più estremi, questo approccio semplicemente non è possibile.
Qui di seguito, quindi, scoprirete come una “redpoint” super complessa può essere stimolante quanto una “on sight” di livello basso.
  • A Vista (On Sight)
Questa è uno degli approcci di arrampicata più impegnativi. In pratica, si va ad affrontare una parete che non si è mai vista o analizzata prima, dando semplicemente un’occhiata al percorso e procedendo poi a scalarla in una singola ascesa senza interruzioni.
Ci sono diverse opinioni riguardo a cosa definisca realmente una scalata a vista – c’è chi dice che anche solo conoscere il grado del percorso la renda una “flash” (guardate qui sotto).
  • Flash
In questo tipo di scalata è prevista della preparazione: gli scalatori usano le beta (nel linguaggio della disciplina sono le informazioni di qualsiasi tipo, da descrizioni su libri a materiale video) per acquisire una buona conoscenza sulla scalata e su cosa è probabile aspettarsi.
  • Lavorato (Redpoint o Headpoint)
Questo approccio comporta la scalata di un percorso (redpoint per l’arrampicata sportiva, headpoint per quella trad) in lead climbing, avendolo già provato in precedenza. Si usa farlo solitamente se il percorso è troppo difficile da affrontare a vista o anche in flash.
Alex Megos in azione durante la scalata Speed Integrale a Voralpsee, in Svizzera

Alex Megos si arrampica sulla Speed Integrale a Voralpsee, in Svizzera

© Thomas Ballenberger/Red Bull Content Pool