Bella vita, i piloti di Formula 1. Soldi, donne attraenti, fiumi di champagne sul podio, titoloni sui giornali. Certo anche rischi e pericoli, ma nel complesso diciamo che il gioco spesso vale la candela.
Quel gioco, però, è un gioco di squadra: manager, ingegneri, meccanici, impiegati dei vari uffici marketing e comunicazione, più tutta la gente che lavora negli stabilimenti e che ai Gran Premi non ci va.
Una piccola parte di quei team spesso giganteschi ha la possibilità invece di assistere alle gare non solo dal vivo, ma addirittura da una posizione privilegiata: il mitico muretto. In ogni scuderia, il compito dei ragazzi del muretto (che sono poi le figure di spicco del team) è lo stesso: fare in modo di tirare fuori il meglio dal pilota e dalla macchina, definendo e ridefinendo di continuo la strategia di gara più adatta a seconda di quanto succede in pista.
Alcuni di loro, in particolare nei team di primo piano, sono personaggi ben conosciuti. Altri sono perfetti sconosciuti, alla grande massa dei tifosi. Ma in ogni caso il ruolo del muretto è spesso sottovalutato. Oggi abbiamo quindi deciso di rendere omaggio a tutti i ragazzi del muretto della F1 presentandovi per bene quelli di Infiniti Red Bull Racing.
Così almeno sapete chi sono, quando li vedrete in azione questo weekend a Shangai.
Muoviti sui personaggi della foto per scoprire chi sono i ragazzi del muretto di Infiniti Red Bull Racing
Jonathan Wheatley - Come Team Manager di Infiniti Red Bull Racing, Wheatley divide le proprie responsabilità tra lo stabilimento a Milton Keynes e la pista. Compito principale, gestire e formare i dipendenti di Red Bull Racing.
Adrian Newey - Il Chief Technical Officer, personaggio tra i più chiacchierati e apprezzati nell’ultimo decennio di F1, ha bisogno di poche presentazioni. Basti dire che con la sua genialità e competenza ha contribuito, e non poco, a vincere un totale di 10 titoli costruttori con diversi team. Nella storia della F1, solo la Ferrari ha vinto di più.
Christian Horner - Anche Horner, Team Principal, è nome e volto ben noto. Non sono stati tanti in fondo i Team Principal capaci di guidare una Scuderia alla vittoria di 4 Mondiali consecutivi. Ancor meno quelli che l’hanno fatto partendo con un team che, quando è arrivato lui, era stabilmente nella seconda metà dello schieramento.
Guillaume Rocquelin - Ex ingegnere di pista di Sebastian Vettel, Rocky è stato promosso Responsabile degli ingegneri di pista all’inizio del 2015, e ora quindi supervisione il lavoro di entrambi i lati del box Red Bull confrontandosi regoarmente con Lambiase e Rennie (vedi sotto).
Will Courtenay - Il responsabile della strategia di gara è figura meno nota, ma fondamentale. A lui tocca infatti definire, in accordo con gli altri ragazzi, le scelte strategiche di entrambi i piloti, di fronte alle diverse condizioni che possono presentarsi in gara. In particolare, Courtenay è l’uomo che ha in mano il dado quando il consumo dei pneumatici o il meteo diventano fattori decisivi.
Giampiero Lambiase - L’ingegnere di pista è un po’ come il navigatore nel rally, con la differenza che non sta in macchina. Durante tutto il weekend di un GP, Lambiase fornisce continue informazioni al suo pilota Daniil Kvyat per aiutarlo a tirar fuori il meglio dalla macchina.
Simon Rennie - Ingegnere di pista di Ricciardo, si è unito a lui in Red Bull, e pare aver fatto bene il suo lavoro, alla luce delle 3 vittorie dell’asutraliano nel primo anno con la scuderia austriaca. In precedenza era stato ingegnere di pista di Kubica, Alonso e Raikkonen negli anni alla Lotus. Fu proprio Rennie, durante il Gp Abu Dhabi 2012, a stuzzicare un po’ troppo il finlandese scatenando la sua celeberrima reazione “Leave me alone, I know waht I’m doing”.
Visita il sito ufficiale di Infiniti Red Bull Racing, per gli update su prove e qualifiche del GP Cina 2015.