F1
Non ci hai ancora capito nulla, del tema gomme? Prova a ripartire dalle basi, con questa infografica
Negli ultimi anni, in particolare da quando Pirelli è diventato fornitore unico della F1, gli pneumatici sono diventati uno dei temi più caldi alla vigilia di ogni Gran Premio: perché esistono vari tipi di mescola, e buona parte dell’esito della gara dipende dalle scelte in materia di gomme fatte da ogni team e ogni pilota.
La situazione si è ulteriormente complicata nel 2016: se fino all’anno scorso le scuderie a ogni round avevano a disposizione due tipi di gomma da asciutto, ora il regolamento ne ha aggiunto un terzo. Mettendola più chiaramante, in totale esistono ora 5 tipi di mescola da asciutto - cui si aggiungono le intermedie e le full wet per le gare bagnate -, e prima di un GP Pirelli, sulla base di valutazioni legate alla caratteristica della pista e sulle previsioni delle temperature in cui si correrà, sceglie i 3 che potranno essere usati. Ma quali sono le caratteristiche dei diversi pneumatici? Ecco la nostra piccola guida in infografica.
Passa col mouse sull’immagine per scoprire le caratteristiche di ogni gomma.
Ogni pilota deve usare un minimo di due compound diversi durante la corsa, il che rende impossibile una strategia senza pit-stop.
L’obiettivo dichiarato di Pirelli in realtà era tornare a gare con almeno due passaggi ai box, se non tre. Un ulteriore revisione del regolamento in tema di pneumatici, in questa stagione, ha portato appunto all’introduzione di una quinta mescola da asciutto, la Ultrasoft, caratterizzata dai profili laterali viola, che è diventata la più morbida del lotto.
Tutto questo ha ampliato la possibilità per team e piloti di differenziare la loro strategia rispetto ai rivali, dal momento che non tutti i piloti useranno le stesse tipologie di gomme, senza contare anche l’importanza del momento in cui si effettuano le soste: le cosiddette pit-stop windows, con conseguente adozione ad esempio dell’ormai famigerata strategia dell’undercut, ovvero la sosta anticipata che prevede di tirare al massimo appena prima del pit-stop “spremendo” il più possibile il pneumatico vecchio, e tirare ancora di più nel giro di lancio dopo la sosta. Facile a dirsi, provare a farlo un po’ meno.