La Toscana è una terra di sapori, città d’arte e cultura. Ma oltre alle verdi colline, o per meglio dire, dietro, si nascondono sentieri infiniti. La conformazione territoriale della regione non può essere paragonata ai comprensori montani e ai bike park più noti, tra dislivelli inferiori e nessun impianto di risalita. Ma potete sempre salire in furgone, caricare la MTB (o la eMTB), e partire alla scoperta di spot davvero interessanti, dalla Maremma e fino alla punta nord. Scopriamo tutte le trail area in cui perdersi almeno un giorno.
Estremo sud, dove regna l’Amiata
Quella del vulcano spento del Monte Amiata è una location stellare e forse tra le più note. Tra tutti i luoghi che elencheremo è quella più votata al freeride, anche il nostro Torquato "Toto" Testa ci ha messo le gomme. Quasi al confine con il Lazio, il monte può contare su un impianto di risalita che porta in cima.
All’Amiata Freeride si scende sempre, e principalmente con il casco integrale, ma c’è pur sempre da spingere per girare grosso e non mancano escursioni pedalate. La rete è vasta e va oltre alla sola discesa. L’avvento inoltre delle eBike ha spronato gli operatori di zona a creare anche risalite pedalabili.
L’8Volante, il Froggy e il Red Jack sono i must della località maremmana. Ampie curve in appoggio su un terreno battuto e nascosto tra i faggi per l'8Volante, mentre il Red Jack è un connubio di curve, passerelle e velocità lungo 1,2 km. Il Froggy è una pista larga, utile per migliorare la tecnica di salto e sentirsi in un Bike Park alpino.
Non sono molti i chilometri che separano il "vulcano" dalla località di Massa Marittima. È il covo di Nino Schurter e Thomas Frischknecht, che qui passano lunghissimi periodi di preparazione e relax. Chiarissimo segnale che in questa località bisogna pedalare per conquistare la vetta. Non lontana dal mare, la location ha ospitato anche una prova del circuito Superenduro. Sentieri tecnici, fondi battuti e tanto flow. Ripartire senza aver fatto almeno una volta il celebre Canyon sarebbe una follia. Sponde naturali per un chilometro di picchiata. I due muri di terra laterali danno quella sensazione di sicurezza, istigando sempre più il biker a cercare velocità e flow. Il trail è adatto a tutti, vista la conformazione, ma è sempre bene moderare la velocità, perché rallentamenti obbligati da curve secche sono pochi. La base logistica è il Resort di Massa Vecchia, una vera chicca che fa indubbiamente pensare all’ipotesi di mettere le radici in Toscana.
Costa calda: Punta Ala, Piombino
A questo punto si fa rotta verso il mare dove oltre a pedalare ci si possono godere magnifici momenti di relax in spiaggia. Anche Punta Ala come le location precedenti, è un luogo ricercatissimo dai turisti a pedali di tutto il pianeta. Un comprensorio noto per una prova del Superenduro 2019 e dell’EWS 2013. I trail di zona però non sono unicamente orientati all’enduro. La rete di singletrack che si affacciano su Cala Violina hanno molteplici sfaccettature. Da quelli più impegnativi per gli amanti del gravity, si può deviare su tracce pensate per gli amanti dei vallonati in cui spingere, più in stile XC. Anche Pian dell’Alma si presta bene per i tour con bici da Enduro e XC, con 10 trail davvero hot e risalite pedalabili su due versanti. Poi quelli che guardano verso il mare: Torretta, Guardian, Twelve e Cala Violina. Impossibile non innamorarsi con il mare davanti.
In pieno sviluppo è anche un'altra MTB area, quella del Montecalvi Trail, poco lontana da Piombino, molto vicina alla costa. Nata con l'impegno di un nutrito gruppo di volontari e appassionati di outdoor che, a suon di zappa, hanno sistemato sentieri preesistenti e creati di nuovi. Un parco gioco per gli appassionati di enduro, ma anche qui per tornare a imboccare una nuova discesa, bisogna pedalare parecchio. Il trail Enduro Supermario Bros parte a pochi passi dalla vetta del Monte Calvi e il nome fa già immaginare quanto possa essere divertente. Curve e una prima parte che richiama il flow, rendono questo sentiero giocoso e divertente. Quasi 2 km di discesa che possono diventare 4 se optate per la variante denominata Buca della Vitella. Opzione che vi permetterà di pensare a lungo esclusivamente alla guida, ma allungherà i tempi di risalita, sempre che non si tratti dell'ultima discesa di giornata. Ad ogni modo i locals suggeriscono bici da all mountain o enduro e noi, a questo format, aggiungeremmo il motore. La via migliore per optare in ogni momento per una nuova discesa. Fist bump quindi, e si risale.
Ma se parliamo di mare, dobbiamo spostarci qualche chilometro più a nord per tuffarci in alcuni comprensori da sogno. Dal Golfo di Baratti, dietro a Piombino, si sale abbandonando per qualche chilometro la vista dello specchio mediterraneo. Salite che, tra resti etruschi e brevi asfaltate, conducono in un mondo parallelo. È anche la fitta vegetazione a creare un effetto sorpresa davvero incredibile. Una volta raggiunta la cima del Massoncello, si scende a velocità controllata verso il Mediterraneo. Sono i ragazzi del Tuscany Bike a occuparsi di ogni curva, ogni singolo appoggio e della posizione dei sassi.
La macchia mediterranea abbraccia qui trail ondulati, con strappi molto ripidi. Fatica e arbusti coprono il panorama fino a Le Croste. Arrivati a quel punto bisogna stringere ancora più forte il manubrio: un canyon rossastro, un rock garden naturale e lei, la magnifica spiaggia di Fosso alle Canne. Un’insenatura che si apre davanti alla vicinissima Isola d’Elba. Dalla macchia si verrà proiettati in un contesto che richiama gli ambienti tropicali. Una spiaggia di sassi da capogiro. Se il tempo è limitato a una giornata, Fosso alle Canne deve essere il vostro unico destino.
In realtà il promontorio è ricchissimo di trail di ogni genere: strade bianche, salite tecniche di roccia, discese a tornanti strettissimi. Impossibile non essere pervasi da un senso di malinconia appena lasciata la vista del golfo di Baratti.
Questa però passa immediatamente se Piombino è la località di passaggio scelta per anticipare escursioni sull’isola d'Elba. Basta un’ora di traghetto per ritrovarsi in un altro paradiso, vasto abbastanza per richiedere almeno tre giorni di esplorazione in sella e dove è presente la GTE (Grande Traversata Elbana), che ne tocca due estremi. Se però l’idea è quella di premere il tassello sulla terra dei campioni, l’area del Capoliveri Bike Park merita un colpo di pedale. Legata alla Coppa del Mondo del 1994 e a una delle marathon più amate, Capoliveri Legend Cup (che sarà campionato del mondo di disciplina 2021), offre percorsi permanenti con vista sulla Corsica.
I percorsi, tutti con partenza da Capoliveri, sono cinque, l’itinerario Calamita, che gira intorno all’omonimo monte, è disegnato per essere accessibile a tutti, neanche 20 km e un dislivello di 400 metri. Ben più impegnativo e sorprendente è quello che prende il nome di Miniere. In poco più di 20 km si possono osservare tutte le sfaccettature dell’Isola, trail tecnici verso il mare, canyon, passaggi tra macchinari dismessi e il fascino di un panorama dal sapore esotico. Pianosa, Montecristo e la Corsica con le sue importanti cime, fanno da sfondo a sentieri che ricordano il suolo marziano. Necessaria è una bici leggera, o dotata di assistenza, in quanto le salite non perdonano.
Si sale verso le province di Pisa e Lucca
Andando verso nord, si rientra in direzione delle catene subappennine e delle vallate. La Vorno Trail Area è collocata proprio tra le due cittadine, in corrispondenza dei Monti Pisani. È la parte orientale del Monte Serra dove i trail sono stati ripristinati di recente, aprendo nuove linee e pulendo le vecchie. Il simbolo della zona qui è il Sotto Croce, una discesa divertente da affrontare con bici da all mountain o enduro. Se a pedalata assistita ancora meglio. Dopo una prima parte in salita infatti, il sentiero alterna tratti tecnici e brevi strappi. Il tutto, ai piedi dei pini marittimi, è condito da rocce che aumentano il livello tecnico. Più sopra, il Bauhaus e l’Aretuska, hanno caratteristiche simili ma con più pendenza.
La provincia di Lucca è quella che, in Italia, ha accolto per la prima volta i mondiali di mountain bike. Il gotha delle ruote tassellate si è mostrato al pubblico italiano nella località del Ciocco. Proprio l’anno scorso il Ciocco Bike Circle si è rimesso in mostra ospitando, oltre ai campionati italiani assoluti di XCO, il primo campionato italiano eBike. Marco Aurelio Fontana, che ha tra l’altro vinto quella gara, in seguito ha esplorato la zona in gravel (cosa che però non ci sentiamo di consigliare proprio a tutti tutti). Il circuito italiano è percorribile tutto l’anno e si presta particolarmente a bici da cross country. Qualche sezione di rock garden e salite corte e ripide caratterizzano i 3,4 chilometri del percorso. L’aspetto interessante delle piste permanenti da XC è proprio il fatto che possono essere ripetute all’infinito, tutto dipende dal “serbatoio” personale, e provare nuove linee ad ogni giro. Per la maggior parte dei trail però si consiglia l’utilizzo di bici dalle escursioni più elevate. All mountain ed enduro qui sono di casa: le discese a disposizione superano la decina e addirittura si passa sulla 91’s DH 3000.
All’ombra delle Alpi del sud
Dalla Garfagnana, le Apuane si vedono di spalle. È invece dalla provincia di Massa che queste si possono toccare, in un’area che la West Coast Trails cura dal 2011, dopo che il progetto è stato presentato nel comune di Massa. Siamo di nuovo sulla costa tirrenica e tra Monte Brugiana, Monte Belvedere, Monte Folgorito il mare è sempre in vista. Con i dislivelli anche qui non si scherza, toccando le località sopra citate si possono raggiungere facilmente i 1000 metri di dislivello.
Ma se Campocecina è dietro l’angolo, relativamente, in mezzo si possono interporre un bel po’ di metri di dislivello in più. Farsi sfuggire i panorami che si aprono da lassù sarebbe da scellerati. Anche il chilometraggio sale, si chiudono tour anche da 45-50 km. Il West Coast Inferno è uno di questi, il primo tour ideato nel 2009 dall’associazione West Coast Trails. La stessa propone anche escursioni guidate per affrontare magnifiche “all day ride” senza la paura di perdersi. È una tappa obbligata mentre si risale la Toscana, e in lontananza si vedono le isole liguri e la chiesa di Portovenere. Per quel che riguarda i trail, statene certi, sono curati nel dettaglio. Anche IMBA è passata di qua.
L’esplorazione della Toscana non può terminare senza un tour ai confini nord della regione. La Lunigiana Trail Area ha bisogno di essere scoperta: chiusa tra l’Appennino Tosco-Emiliano e le Alpi Apuane, annovera una moltitudine di sentieri che vi proietteranno direttamente tra le architetture medievali dei suoi borghi. Si sale fino a 1000 metri di quota per osservare panorami privi di centri abitati e godersi il silenzio. La zona, da sempre legata alla mountain bike, sta lavorando assiduamente per la pulizia dei trail e la cartellonistica qui è già permanente. Querce, castagni, frassini e giunchiglie compongono poi la vegetazione lussureggiante che accompagna i sentieri muta in continuazione, e anche il pino si fa spazio. Tra il Monte Bosta e i Prati di Logarghena la rete sentieristica è in continua evoluzione, sostenuta da piccole associazioni locali che gestiscono più di 20 tracce. La tendenza in zona è quella di muoversi con bici da cross country, ma con un mezzo a motore il divertimento è indubbiamente amplificato.
Pianificare un’avventura in sella in Toscana è quindi un gioco da ragazzi, basta una giornata in una di queste aree per innamorarsi perdutamente di una regione che scoprirete essere anche a misura di mountain bike.