L’evento inaugurale del Red Hook Criterium è stato organizzato per festeggiare il 26esimo compleanno di David Trimble. La gara si è svolta senza sponsor, premi, promozione o permessi. Nonostante fossero iscritti solo poche decine di ciclisti e ci fossero solamente una manciata di spettatori l'atmosfera gara è stata intensa e l’evento ben accolto.
- Dal report della prima Red Hook Criterium di sette anni fa.
Questa è la storia recente del Red Hook Criterium, la gara per bici da pista (scatto fisso e senza freni) organizzata da David Trimble per la prima volta a New York sette anni fa. Red Hook è uno dei dock, piccolo porto commerciale, che si affacciano sull’Hudson a Brooklyn. Una zona poco trafficata, specialmente di notte, quando si svolge questa singolare gara. Lo spirito è lo stesso delle alleycat, le gare urbane tra bike messenger, ma l’attitudine è decisamente quella della pista.
Si corre su asfalto, con le sue irregolarità, come tombini, piccole buche, marciapiedi e curve a gomito. Una gara che si è subito fatta un nome tanto da diventare internazionale, con rider che si muovo da tutto il mondo per parteciparvi. Così cinque anni fa è approdata anche a Milano, già in grande stile, in occasione di un Bicycle Film Festival. E ora si corre anche a Barcellona da un paio di anni, con una classifica finale ufficiale dell’evento che premia i migliori piazzamenti su tutte le gare.
Per vedere la Red Hook a Milano dovremo aspettare ottobre, ma per ora possiamo parlare dei risultati di New York. Pioggia e freddo hanno pesantemente condizionato la gara, che è stata vinta dall’outsider Thibaud Lhenry, francese che ha corso su una bici con il telaio in bambù. Ma al suo seguito è arrivato un italiano Alessandro Bruzza, che si è comportato benissimo e lascia sperare bene per il futuro.
Purtroppo al nostro amico Frenk Martucci, che è un’esperto di questa tipologia di gare, non è andata bene come speravamo. Dopo una qualificazione al quinto posto che faceva ben sperare, si è piazzato ‘solo’ al diciassettesimo posto in ordine di arrivo. La Red Hook è una gara davvero imprevedibile e la riduzione di giri (dai 24 giri preventivati, si è passati a 15 per questioni di clima), non ha giovato a tutti. Correre con un rapporto solo, vuol dire pianificare bene tutto il percorso prima.
Ora si attende il 30 agosto per andare a Barcellona, seconda tappa della Red Hook Criterium. Ogni percorso è diverso, anche qui probabilmente il clima rischia di fare la differenza, ma assistere dal vivo a questa tipologia di gare è sempre affascinante e coinvolgente. Anche se non ci sono i professionisti, vedere correre con biciclette così a quella velocità in strada è una bellissima emozione. Fa capire quanta passione e impegno ci mette chi corre e quando le strade sulle quali pedaliamo tutti i giorni possano trasformarsi in terreni di gara, spronandoci a dare il massimo.