F1
Di vittorie, seconde chance e soprannomi: a tu per tu con Sergio Perez
La stagione 2022 di Formula 1 è stata la migliore dell'intera carriera di Sergio "Checo" Perez, pilota di Oracle Red Bull Racing. Scopri di più sul messicano in questa intervista!
Di Matthew Clayton
7 minuti di letturaPublished on
Sergio Pérez di Oracle Red Bull Racing durante il GP degli Stati Uniti 2022.
© Getty Images/Red Bull Content Pool
Torniamo rapidamente indietro nel tempo. Siamo al Sakhir International Circuit, nelle fasi finali della stagione 2020 di Formula 1. Sergio Pérez, pilota dell'allora Racing Point, aveva da poco tempo scoperto che non ci sarebbe stato un sedile per lui nel team Aston Martin che sarebbe nato di lì a poco. È il primo giro del Gran Premio di Sakhir, disputato su un layout diverso del circuito che ospita abitualmente il Gran Premio del Bahrain, e il messicano viene impietosamente spedito in testacoda in una via di fuga in quello che avrebbe dovuto essere il suo penultimo GP in Formula 1. La sfortuna sembra volersi accanire proprio contro il messicano che però, dopo avere sfiorato le barriere, si rende conto che la sua Racing Point non ha riportato danni. Innesta allora la prima, ritorna in pista e decide che la sua gara e la sua carriera in F1 non possono finire così.
Quello che è successo negli 86 giri successivi del GP di Sakhir ha avuto dell'incredibile. Rientrato in gara in ultima posizione, il messicano ha infatti sfruttato ogni occasione fornitagli da un Gran Premio convulso e confuso per risalire la classifica fino a raggiungere una incredibile e inaspettata vittoria. La prima ottenuta in 190 GP disputati, la prima conquistata da un pilota messicano negli ultimi 50 anni di storia della F1. Come nelle migliori storie, a quello straordinario risultato ha rapidamente fatto seguito un altro: solamente 12 giorni dopo la vittoria, infatti, Sergio Perez è stato annunciato come compagno di squadra di Max Verstappen tra le fila di Oracle Red Bull Racing per la stagione 2021. E ora, dopo due anni trascorsi nel team, i giorni difficili del weekend del GP di Sakhir non sono mai parsi così lontani.
Sergio Pérez ha infatti mandato in archivio la propria stagione 2022 con più vittorie (due), pole position (una), podi (12), giri veloci (tre) e punti (305): in nessuno dei precedenti campionati di F1 disputati il messicano era riuscito a ottenere dei simili risultati. Il tutto è stato poi suggellato dal miglior piazzamento mai ottenuto nella classifica piloti, con il 3° posto iridato che è arrivato al termine di un GP di Abu Dhabi dove solamente per una manciata di decimi il messicano non è riuscito ad avere la meglio su Charles Leclerc nella lotta per la piazza d'onore in campionato.
Non accade poi così spesso che i piloti raggiungano nuove vette di performance alla 12ª stagione in Formula 1 e all'età di 32 anni, ma il 2022 è stato perfettamente in linea con il trend di crescita mostrato da Perez nel corso del 2021. La vittoria ottenuta nel GP d'Azerbaijan due stagioni fa è stata infatti seguita dai due successi centrati nel 2022 nel GP di Monaco e nel GP di Singapore, quelli che sono valsi al messicano la fama di "Street Fighter", e non c'è dunque da stupirsi se sia proprio in questa fase della carriera che il #11 è riuscito a trovare la maggiore stabilità lavorativa.
Sergio Pérez di Oracle Red Bull Racing durante il GP di Monaco 2022
La pulizia di guida di Perez è emersa nei circuiti cittadini© Getty Images/Red Bull Content Pool
Interrogato sul perché i suoi risultati siano migliorati così tanto in una fase della carriera che vede spesso i piloti alle prese con i primi cali, il messicano ha risposto dicendo che è difficile individuare un unico fattore che possa spiegare questa crescita.
"È stata una stagione positiva", dice, spiegando come sia stato un mix perfetto di confidenza, motivazione e divertimento a permettergli di chiudere il campionato al 3° posto della classifica piloti.
"Mi è mancata un po' di concretezza qua e là perché avrei voluto essere in lotta per il titolo, ma nel complesso bisogna ammettere che è stata una stagione davvero eccezionale per l'intero team".
Sergio Pérez di Oracle Red Bull Racing al termine del GP di Monaco 2022.
Vincere a Monaco, per Perez, pochi anni fa sarebbe stato solo un sogno© Getty Images/Red Bull Content Pool
Perez ammette che l'essere stato a un passo dall'uscire dalla Formula 1 ha cambiato la sua prospettiva, spingendolo a festeggiare quelle piccole vittorie capaci poi di condurre a risultati migliori e più ambiziosi.
"Quando ti ritrovi escluso da questo sport ti rendi conto di quanto sia difficile trovare e cogliere la giusta opportunità, e improvvisamente acquisisci la consapevolezza che tutto questo un giorno finirà", dice.
"Lo hai sempre saputo, ma a un tratto lo scenario sembra delinearsi in maniera più chiara. A quel punto, però, puoi permetterti di godere di questo mondo in modo ancora più pieno, perché hai realizzato quanto siano stati difficili i momenti vissuti poco prima. Da questo punto di vista la stagione 2022 è stata davvero piacevole".
Il mio Paese è incredibile, il supporto che mi dà è pazzesco. Lo definirei un supporto immenso, che mi permette di essere molto felice per qualunque risultato
Durante la stagione 2022 il binomio Pérez-Verstappen ha permesso a Oracle Red Bull Racing di conquistare il primo titolo costruttori dal 2013, dimostrandosi così efficace da rendere una pura formalità il rinnovo del contratto tra il team e il messicano fino alla fine del campionato 2024.
Grazie a una lunga carriera iniziata nel GP d'Australia 2011 al volante di una Sauber - e che prima dell'approdo in Red Bull l'ha visto guidare per McLaren, Force India e Racing Point - Perez ha alle sue spalle una vasta esperienza: sono infatti solamente 11 i piloti che hanno disputato più GP del messicano nei 73 anni di storia della F1, e non c'è da stupirsi dunque se proprio Perez sia in grado di spiegare perché questa stagione (e la contestuale conquista del titolo costruttori) abbia assunto un significato diverso rispetto alle precedenti.
Sergio Pérez di Oracle Red Bull Racing nel GP degli Stati Uniti 2022.
Pérez e Verstappen hanno dimostrato di essere una coppia velocissima© Getty Images/Red Bull Content Pool
"Il team è davvero forte, c'è una grande solidità", dice.
"Siamo un gruppo di persone che lavora alacremente per un solo obiettivo. La mentalità ti porta a concentrarti solo e soltanto sulla vittoria, sul lavorare per raggiungere il prossimo traguardo, il prossimo obiettivo. È impressionante".
Cos'altro è cambiato nella vita di Perez? Il fatto che la sua popolarità, per esempio, sia letteralmente decollata: durante il GP del Messico che si è disputato a ottobre, il volto di Checo era praticamente su qualsiasi manifesto e su tutti gli schermi, con il messicano che è stato uno dei motivi per cui oltre 395.000 tifosi hanno riempito gli spalti dell'Autodromo Hermanos Rodriguez nell'arco dell'intero weekend.
In secondo luogo, il messicano è stato in grado di guadagnarsi diversi soprannomi nel corso delle due stagioni vissute nel team. Il più famoso? Senza dubbio quel "Ministro della Difesa" guadagnato dopo avere reso difficilissimo il sorpasso di Lewis Hamilton nei suoi confronti durante il GP di Abu Dhabi 2021: il tempo perso dal #44 nel sopravanzare Checo si è infatti poi dimostrato cruciale per la conquista del titolo piloti da parte del suo compagno di squadra Max Verstappen.
"Avrei preferito essere il Ministro dell'Attacco", scherza Perez con una risata.
"Sono certo di essere un pilota corretto. Sono molto aggressivo, ma normalmente lascio sempre il giusto spazio al pilota con cui sto lottando. Penso che con me si possa gareggiare, e credo che duellare con me sia anche abbastanza divertente. Lì fuori non ci sono moltissimi piloti con cui potersela vedere ruota a ruota".
Sergio Pérez di Red Bull Racing Honda durante il GP di Abu Dhabi 2021.
Verstappen ha definito Perez “Una leggenda” dopo il suo duello con Hamilton© Getty Images/Red Bull Content Pool
Infine, è stato chiesto a Perez come sia cambiata - man mano che i suoi risultati andavano migliorando - l'intensità del tifo messicano nei suoi confronti. La risposta a questa domanda non è stata affatto semplice per Checo, che ha faticato non poco per trovare le parole adatte a descrivere il supporto che riceve dai suoi connazionali.
"La quantità di tifo che ricevo è... surreale", dice.
"Il mio Paese, per il modo in cui mi supporta, è stato incredibile in questi anni. L'appoggio che mi hanno fornito è stato semplicemente immenso, e mi ha permesso di essere felice per qualsiasi risultato conquistato".
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