È arrivata al termine di un intenso duello virtuale con Alexander Albon, la seconda vittoria consecutiva di Charles Leclerc nella F1 Esports Virtual Grand Prix Series. Il pilota monegasco, ormai totalmente immerso nella realtà videoludica che sta cercando di lenire la sete di azione in pista, dopo il Virtual GP d’Australia ha infatti conquistato anche il Virtual GP della Cina.
5 minVirtual GP Cina - Il meglio della gara di Alexander Albon
Con una griglia di partenza rimaneggiata rispetto all’appuntamento digitale tenutosi tra i muretti dell’Albert Park, la danza tra i cordoli del tracciato di Shanghai ha cercato di tenere compagnia a tutti gli appassionati tornando nuovamente a coinvolgere piloti – di F1 e non – e stelle dello sport: chi tra di loro sarà stato il migliore? E chi invece il peggiore? Scopriamolo assieme nei nostri Top & Flop!
CHARLES LECLERC – Il #16 in Cina deve fare i conti con il livello di difficoltà più alto presente nel gioco: quello in cui le decisioni al muretto vengono prese dagli strateghi Ferrari reali. Finito 2° per via di una chiamata ai box sbagliata ma deciso a superare Albon, non potendo ricorrere a fanali e clacson il monegasco si fa largo con un paio di granate a frammentazione, una raffica di mitra ed un coppino sulla visiera. Visto il suo stile di guida molto aggressivo, pare che i vertici della F1 stiano valutando di cambiare nome del gioco per far capire che, così come con Attila, dove passa il monegasco non cresca più l’erba. FORMULA UNNO
ALEXANDER ALBON – Come Leclerc, anche lui gioca così poche ore al giorno da aver già chiesto l’intervento di una gru per farsi disincagliare dal sedile del simulatore. Sfrutta alla perfezione la splendida strategia del muretto Red Bull (capitanato da Jock Clear) e si prende la testa della corsa, ma non riesce a contenere il ritorno di Leclerc. Chiude 2°, e sostiene che ad avergli rovinato l’assetto sia stato il fango trovato nella via di fuga. Quella in cui è finito dopo essere rimasto sconvolto dall'osceno look con cui si era presentato al via Charles Leclerc. IMBANDANATO
CIRO IMMOBILE – Parte bene, ma i problemi iniziano non appena dai box utilizzano le parole errate per chiedergli di fare un grande drift ed evitare così l’incidente: fraintendendo infatti la frase “Serve un traversone”, il buon Immobile ha tirato un calcio al volante nel tentativo di crossarlo ed ha così perso il controllo della vettura. Costretto dalla Lazio a non andare oltre la posizione che rappresenta il suo numero di maglia, per tutto il GP tenta di conquistare il premio dedicato al calciatore più rapido sulla singola tornata. IL CIRO VELOCE
CALLUM ILOTT – Protagonista di una conversazione aulica ed acculturata con Charles Leclerc in settimana, la FDA lo schiera al fianco del #16 per non interrompere un simile flusso di conoscenza. Si presenta al via carico di belle speranze, ma subito dopo la partenza si rende conto che qualcosa non va sulla sua macchina e svanisce nelle retrovie. Solamente una volta terminato il GP si scoprirà che la colpa delle sue scarse prestazioni era da attribuire a Leclerc, che sulla SF90 dell’inglese ha attaccato un cerotto famoso per far sparire qualsiasi tipo di Callum. COMPEED
ANTONIO GIOVINAZZI – Munito stavolta di una pedaliera degna di questo nome, il #99 approda in Cina convinto di poter fare una buona gara. Invischiato in un paio di duelli che gli fanno perdere un po’ troppo tempo, è sfortunato nel disconnettersi proprio mentre stava guadagnando parecchie posizioni. Lui sostiene che la posizione geografica non c’entri nulla, ma non tutti gli credono: pare infatti che operazioni di rimonta simili riescano più facilmente quando si è nelle vicinanze di una particolare zona della Puglia. RISALENTO LA CLASSIFICA
LANDO NORRIS – A due domande l’umanità non sa dare una risposta: c’è vita nell’Universo? E perché la connessione del #4, sempre perfettamente funzionante, implode su se stessa non appena sente le parole “Virtual GP”? Buttato fuori prima del tempo anche questa volta, il giovane britannico pare sia giunto ad una soluzione estrema: si dice infatti che abbia provato a convincere il prete della sua parrocchia a cambiare una frase latina nei suoi sermoni, con l’intento di far pregare il più possibile i fedeli affinché la connessione possa reggere in futuro. ORA PRO NORRIS
LOUIS DELETRAZ & PIETRO FITTIPALDI – I due giovani rampolli raramente si vedono ed ancora più raramente si sentono, facendo venire il sospetto che la loro sia una monoposto fantasmHaas. Neppure in Cina i due riescono a farsi notare a causa di un GP disputato per gran parte nelle retrovie, anche se a detta loro ci sarebbe una giustificazione: entrambi sostengono infatti di aver corso in quel modo per rendere omaggio al cugino più lento del famosissimo Gengis, noto storicamente per arrivare sempre a fatica e tra gli ultimi al traguardo. ARRAN KHAN
CARLOS SAINZ – Con alle spalle un numero di ore di guida pari a quello dei podi di Hulkenberg in F1, il #55 si schiera al via per dimostrare il suo status di prima guida. Il Virtual GP per lui si rivela però solamente un apostrofo rosa tra le parole “m’accartoccio”: tempo due curve e lo spagnolo si spalma infatti contro il muro, venendo così costretto ad inseguire fino al termine della gara. Si dice che suo padre abbia tentato di cambiare il nome del #55, in modo tale da ricordargli quanto fosse stato bravo a sciupare il vantaggio di non avere il compagno di squadra tra i piedi. SPRECARLOS
THIBAUT COURTOIS – Piuttosto abituato a difendere la propria rete, il portiere del Real Madrid non incontra alcun problema di connessione. Visibilmente deluso per non poter chiudere con un arrivo in parata, l’unico intoppo il belga lo incontra nel momento in cui chiede di poter sistemare la barriera per difendersi dall’attacco di Leclerc. A giudicare dalla parola utilizzata nel team radio parrebbe una richiesta dettata dalla paura, anche se lui sostiene che stesse solamente indicando a quale videogame credeva di star giocando in quel momento. FIFA
IAN POULTER – Dopo aver risolto l’incidente diplomatico nato tra Volkswagen e la casa francese per via di un golfista messo al volante di una Renault, Ian sale alle luci della ribalta dopo essersi trasformato in fantasma a causa dei doppiaggi. Poultergeist infatti prima resta in traiettoria con Leclerc tirandogli la staccata della vita al tornante, poi tenta di lottare con Albon e, per finire, si disintegra contro le barriere. Si dice non soddisfatto della propria gara, e difatti pare che chiamerà il suo prossimo golf cart in modo tale da onorare questo GP dal risultato infelice. CADDIE SASTRO