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Persona 5: 12 curiosità sulla serie
La serie di Atlus ha raggiunto il suo apice con il quinto capitolo, con alcune intriganti bizzarrie
Se per te “Gioco di Ruolo” e “Giappone” fanno rima unicamente con “ Final Fantasy” c'è la possibilità che tu non abbia mai sentito parlare di un'altra serie che seppur meno celebre (nonostante le 7 milioni di unità vendute finora) è amata da pubblico e critica: stiamo parlando di Persona, il cui ultimo capitolo, Persona 5, non solo si è guadagnato un posto d'onore tra i migliori giochi dell'anno, ma in molti hanno gridato al miracolo arrivando a considerarlo tra i più grandi GDR della generazione.
Un'esperienza longeva e carica di stile (con i suoi menu colorati e pazzeschi o le sequenze video in stile anime), perfettamente in grado di toccare tematiche serie e profonde nonostante una storia apparentemente leggera e carica di fascino e mistero, che ci vede indossare i panni di un gruppo di studenti “problematici” di una scuola giapponese, impegnati ad affrontare i soprusi degli adulti, ma anche invadere dimensioni parallele stracolme di orribili nemici da sbaragliare grazie al potere dei “Persona”, spiriti custodi dotati di poteri immensi. Per celebrare il lancio di Persona 5 abbiamo deciso di raccogliere alcune curiosità sull'intera serie, un nome che in Occidente non è ancora molto conosciuto, ma che forse proprio grazie a questo nuovo episodio otterrà finalmente il successo che merita.
Persona 5 è davvero spettacolare
Non è propriamente una curiosità, bensì un dato di fatto che ci teniamo a ribadire. La trama è densa e affascinante, così come i dialoghi, mentre il sistema di combattimento a turni è profondo e ricco di meccaniche. È stracolmo di attività secondarie e “lavoretti” che ci terranno impegnati nel doposcuola, il lato artistico visivo e sonoro è qualcosa di sublime e come se non bastasse ti terrà incollato per un numero spropositato di ore (mettine in conto almeno 60 o 70). C'è però da mettere in chiaro una cosa fondamentale: non è un gioco per tutti. Il suo ritmo è molto lento, richiede un bel po' di ragionamento sia negli scontri sia nell'esplorazione (nonostante sia ben più lineare di numerosi concorrenti), e soprattutto è interamente in inglese, il che significa che avrai bisogno di una più che buona conoscenza della lingua sia per poterne godere ogni sfumatura, ma anche per portarlo a termine.
È il tuo primo Persona? Non c'è problema
Un po' come accade in Final Fantasy (e altre serie), anche i capitoli di Persona sono slegati tra loro. I riferimenti al passato non mancano e alcuni volti non saranno così nuovi per i fan di lunga data, ma indipendentemente dal fatto che tu li abbia giocati o no potrai goderti senza alcun problema Persona 5. Le prime ore di gioco basteranno a spiegarti per filo e per segno le numerose meccaniche presenti e a farti prendere dimestichezza con il sistema di combattimento.
In realtà è lo spin-off di una vecchia serie
Il vero nome della serie Persona è “Shin Megami Tensei: Persona”. Il franchise Megami Tensei nacque nel 1987 sul Famicon (la versione giapponese del NES) con Digital Devil Story: Megami Tensei, ma è vivo e vegeto ancora oggi: c'è anche un nuovo episodio in arrivo per Nintendo Switch e 3DS. Nel 1996 Atlus decise di creare una serie parallela per la prima PlayStation chiamata Revelations: Persona, che pur mantenendo tematiche importanti come l'eterna lotta tra il bene e il male poneva il giocatore nei panni di un gruppo di studenti. Da allora il nome “Megami Tensei” ha venduto 14 milioni di copie, di cui 7 solo per merito di Persona, alle quali vanno aggiunte il milione e passa piazzato da Persona 5 nelle ultime settimane.
Ha un forte legame con un certo psichiatra svizzero
Tra le numerose e profonde tematiche trattate nella serie c'è anche spazio per idee tratte direttamente dalla psicologia analitica che si focalizza sull'importanza della psiche individuale: il super-ego, l'anima, l'animus e così via. Questa tipologia di psicologia viene definita “junghiana” in quanto sono idee nate dalle teorie dello psichiatra svizzero Carl Gustav Jung e i riferimenti alla stessa sono presenti in tutti gli episodi della serie. Per non parlare di dettagli più “ermetici” come la targa di un'auto in Persona 4, “CH8700”: in questo caso CH è il codice che indica la Svizzera, mentre 8700 è il CAP della città di nascita di Jung, Küsnacht.
Koromaru è ispirato a un vero cane
L'adorabile cucciolone di Persona 3 è basato sul celebre Hachikō, il cane di razza Akita la cui triste storia ha fatto il giro del mondo: il suo padrone, il Professor Hidesaburō Ueno, era solito recarsi a lavoro in treno e al suo ritorno c'era sempre il fido compagno di vita ad accoglierlo nella stazione di Shibuya. Un giorno però il professore morì durante una lezione e non tornò mai più a casa. Questo non impedì ad Hachikō di recarsi giorno dopo giorno, alla stessa ora, per oltre dieci anni in quella stessa stazione ad attenderlo invano, fino a che morì anche lui l'8 marzo del 1935. La sua storia venne immortalata con una statua di bronzo ancora presente nella stazione. A confermare la teoria ci ha pensato un personaggio di Persona Q, secondo il quale Koromaru “starebbe benissimo in una stazione”.
Ci sono stati spettacoli teatrali e concerti a tema Persona
I giapponesi adorano gli spettacoli con attori in carne e ossa tratti dai videogiochi, inclusa la serie Persona. Per il 3 vennero realizzate tre differenti produzioni teatrali (Ao no Kakusei, Gunjō no Meikyū e Sōen Kesshō), mentre Persona 4 fu protagonista nel 2012 di due spettacoli chiamati Visualive e Visualive the Evolution. Anche il 4 Arena e il 4 Arena Ultimax, rispettivamente nel 2014 e nel 2016, ricevettero lo stesso trattamento diventando i primi spin-off picchiaduro di una serie a sua volta spin-off a essere trasformati in opere teatrali.
Ha una serie TV tutta sua
Altro trattamento molto comune e amato in Giappone sono gli anime e le serie TV basate sui videogiochi: nel 2008 venne realizzata Persona: Trinity Soul, serie ambientata 10 anni dopo Persona 3. Venne tradotta in inglese nel 2010, ma ormai è introvabile.
La versione occidentale del primo Persona è stata pesantemente modificata
Gli ultimi capitoli della serie sono apprezzati in Occidente anche per via delle ottime localizzazioni, molto fedeli alle opere originali, ma non è andata sempre così bene. Basti pensare al primo capitolo in cui venne persino convertita la valuta (dollari al posto degli yen), per non parlare dei cambi di nome di città e dei personaggi, alcuni dei quali vennero persino “americanizzati” anche nell'aspetto (come uno dei protagonisti, Masao Inaba, ribattezzato “Mark”). Delle modifiche pesanti studiate per renderlo più appetibile ai giocatori statunitensi.
Uno degli elementi cruciali della trama è ispirato a una leggenda urbana giapponese
Nei primi due Persona i personaggi prendevano parte a un rituale per evocare il loro Persona: ognuno si posizionava in un angolo di una stanza per poi scambiare posto in senso antiorario con gli altri fino a tornare al punto di inizio. Fa riferimento a una leggenda urbana chiamata “Square” che aveva come protagonisti cinque scalatori colpiti da una tempesta. Uno di loro morì e venne seppellito, mentre i quattro sopravvissuti trovarono rifugio in una vecchia casa dove senza fuoco né luce decisero di scaldarsi posizionandosi nei 4 angoli eseguendo proprio quella sorta di “rituale”. La leggenda racconta che in quel modo si accorsero ben presto che anche lo spirito del loro compagno morto aveva preso parte al rito “involontario”. Paura.
Non mancano i riferimenti a Nintendo
Sono pochi gli sviluppatori giapponesi a poter affermare di non essere stati influenzati da Nintendo, motivo per cui le citazioni si sprecano anche nei Persona: come nel 4, in cui più di un personaggio citava celebri frasi pronunciate nei primissimi The Legend of Zelda e Super Mario.
Persona 4 si prende gioco di Twilight
I capisaldi di Nintendo non sono le uniche fonti di ispirazione di Persona 4: in quella gemma (che puoi trovare anche su PS Vita) è presente un libro in cui ci sono vampiri e smielate relazioni sentimentali (proprio come in "Twilight"), definito da alcuni personaggi “fisicamente doloroso da leggere”.
Tra gli spin-off ci sono titoli online e persino dei picchiaduro
La serie Persona è uno spin-off di Shin Megami Tensei, ma nel tempo è stata infarcita di capitoli paralleli, in alcuni casi davvero particolari, inclusi due giochi online free-to-play chiamati Persona 3: The Night Before e Persona Ain Soph, entrambi morti e sepolti, così come dei giochi per telefono (solo in Giappone). Persona 4 Arena è un picchiaduro uscito nel 2012 in sala giochi, arrivato successivamente su console, e il successo ottenuto gli ha permesso di tornare con un seguito (nel 2014), mentre nel 2015, sempre Persona 4 è stato trasformato addirittura in un rhythm game, Dancing All Night.